Sono il primo con cui parli del nuovo disco. Mi trovi bene? Dici che sono pronto? Molto bene! Andiamo dentro. Erano tutte associazioni che mi riguardavano da vicino. A quel punto mi sembrava perfetto: una parola con dentro un universo. Cosa devono aspettarsi? E tu cosa ti aspetti da loro? Hanno avuto molta pazienza ad aspettarmi. Penso saranno contenti e certamente me lo auguro.
Non ci sono guests. Per un anno, tutti i giorni in studio dalle 10 del mattino alle 8 di sera. Durante la preproduzione, passando al lavoro con musicisti fino alle fasi finali, Marco Olivi e Tommaso Colliva mi hanno insegnato a non accontentarmi e a cercare di tirare fuori il meglio.
Non solo un MC sia chiaro ma, anche e soprattutto un MC, non importa quanti ritornelli canti. Lo intendo come complimento…tu ti senti ancora un MC?
Certo che sono anche un MC. Facciamo delle previsioni. Se va bene, benissimo, di lusso, cosa succede? O meglio…cosa vorresti succedesse? Al massimo faccio un altro disco.
E dopo un altro. Ogni parola doveva pesare una tonnellata. Ne hai lasciati fuori tanti dalla tracklist finale? Ho saputo di qualche major che si sta mangiando le mani per non averti fatto firmare un contratto… sono solo voci di corridoio?
